Fonti ben informate riferiscono di un Graham Nash oggi decisamente imbufalito con le bizze senili di David Crosby, tant'è che l'inglese id CSN & Y avrebbe giurato di non voler mai più lavorare col baffuto geniaccio musicale del gruppo. Allora, perché Nash pubblica un disco che è forse tra i migliori della sua carriera misurata in decenni, e incappa nel medesimo scivolone che ha seriamente danneggiato diverse prove recenti dell'amico di un tempo? Intendiamo qui la perfida risolutezza nel perseguire un suono anni Ottanta che, comunque lo giri, ha nessun pregio e solo difetti. Bene, fatta la tara sul brano iniziale, che purtroppo sarebbe stata anche un gran bella ballata, troverete qui altri nove brani del tutto degni del nobile artigianato folk rock del Nostro, forse il più sottovalutato del supergruppo, e forse invece montaliano “anello di tenuta”. Belle canzoni, bei testi, voce miracolosamente intatta, come Neil Young, ma un inizio da ripudio con abominio. (Guido Festinese)