Qualcuno ricorderà La Decima vittima, il gruppo con la roca e affascinante voce di Bobby Soul che prendeva nome da un bel racconto lungo di Robert Sheckley che ebbe anche versione cinematografica. A mettere assieme quel gruppo contribuì anche il bassista e compositore Alberto Valgimigli, talento mercuriale innovativo assestato su molte e diverse temperature espressive artistiche: le arti visive, ad esempio. Questo è il suo nuovo gruppo, accanto ha Alessio Caorsi alle chitarre e al synth, Daniele Bernardini alla batteria, Paolo Emmanuel Ferrigato al flauto, e occasionalmente intervengono a rinforzo amici con tromba (Andrea Paganetto, molto davisiano) , percussioni e sassofono. Splendidamente indefinibile, invece, il fiotto di note senza parti vocali che andrete ad ascoltare: qualcosa che sembra conservare memoria di certo jazz rock inglese raffinato e a un passo dall’art rock progressivo, ad esempio quanto facevano i tardi Soft Machine o i Nucleus, o anche i Gong strumentali, ma anche certe sonorità fusion, senza però le temibili e aride secche del tecnicismo fine a se stesso che fa sì scintille, ma al secondo minuto annoia. Qui i brani mantengono un passo medio e un metronomo umano molto pensato e molto sostanzioso che è un piacere all’ascolto. Mica poco. (Guido Festinese)