La miniera d'oro non era esaurita: era stata data per esaurita. Per tenere lontane curiosità morbose, e lasciar procedere la storia ufficiale. Fuor di metafora: i cacciatori di pepite dylaniane ben sapevano che le session dei Basement Tapes di Mr. Zimmerman con la Band avevano prodotto ingenti quantità di materiale sonoro da leccarsi le dita, tra citazioni folk e blues letterali – i Nostri avevano ascoltato tutto, sapevano tutto - e mercuriali, brucianti canzoni scritte con l'ansia febbrile di chi sa che sta cogliendo l'attimo. Tant'è che i bootleggari ci costruirono sopra i titoli di Great White Wonder in così tante declinazioni diverse che alla fine era come ritrovarsi un puzzle con troppi pezzi, o troppo pochi.
Adesso una squadra di minatori scelti ha messo in luce tutti i filoni nascosti. Potete scegliere se affrontare il cofanetto monstre, sei cd per completisti estremisti con la pecca di inanellare anche versioni stanche, false partenze, versioni triple, o più saggiamente orientarvi sul doppio cd: trentotto canzoni che messe accanto ai Basement Tapes “ufficiali” ricostruiscono un mondo dylaniano (e di noi tutti, in fondo) irripetibile: lo Zeitgeist, lo spirito del tempo, di “quel tempo” qui soffiava dritto e diretto, poi se ne andò. (Guido Festinese)