Opinione scritta da Andrea Ansevini

Ho comprato il disco su consiglio di Gian. Devo dire che concordo con tutti (che poi sono Marco e Gian). E' un disco veramente bello e, tutto sommato, trasversale. Nel senso che piacerà sicuramente a un larga "fetta" di amici di Disco Club.
Di più a quelli orientati "all'acustico", ma credo anche che possa essere considerato "fruibilissimo" anche per i "Carletti", "Meghi" e Achabbiani...

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Forse Joni Mitchell non è proprio corretta come paragone. ma rimane una delle più belle sorprese "classico-moderne" degli ultimi anni !!!

Un bel 56.... Concordo con Gian.. ne potevano fare a meno.
Sopratutto per il filo conduttore, che a me pare un filo interdentale tanto è labile il legame tra i pezzi.
Il 6 "di più" è per la versione di Layla.

Buckner è eccellente a tratti. Si tratta comunque di un discreto disco, il primo dopo un grande esordio.

Mah.... mi pare un po esagerato....

Un disco molto bello, esattamente come piace a me... ovvero ti accorgi, anche se sei sovrapppppensiero, quando cambia il pezzo. Se lo avesse cantato Anthony, avremmo gridato al capolavoro.

A parte l'esordio "single", è un disco convincente che evidenzia una discreta continuità qualitativa. E dove cade, la voce di Tracey lo salva !