Dal produttore di Ed Harcourt (Jari Haapalainen) un disco ispirato da un viaggio in Irlanda del "cantautorone" svedese. Tredicesimo disco per un personaggio semisconosciuto che con i primi due dischi doveva lavorare come giardiniere per sbarcare il lunario. Un misto di swedish-ireland folk di forte ispirazione pastorale così come nella migliore tradizione "del nostro". Ma sono piccoli acquarelli in un autunno senza tempo e luogo, quasi una poesia di Gianni Rodari. (Andrea Ansevini)
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