Stampa
PDF
 
Rock Recensioni NEIL YOUNG - Tuscaloosa
 

NEIL YOUNG - Tuscaloosa NEIL YOUNG - Tuscaloosa

NEIL YOUNG - Tuscaloosa

Dettagli

Titolo
Tuscaloosa
Anno
Casa discografica

Vai a capirlo, Neil Young. Forse, per dirla con De Gregori, “non c’è niente da capire”. A volte fa uscire dai propri sterminati archivi registrazioni fiacche o ridondanti, che nulla aggiungono al suo statuto speciale di rocker e balladeur (quasi) inavvicinabile, spesso pubblica dischi dignitosi che andrebbero sfrondati a colpi di cesoia di una buona metà di “filler”, riempitivi fatti con più mestiere che ispirazione, e poi aspetta anni e anni (quarantasei, per esattezza) per far uscire una registrazione come questa. Che non è perfetta né inappuntabile, sia chiaro, ma va a documentare con una sorta di rabbia pacata, di furore raggelata quel delicatissimo periodo che sta tra l’apparentemente quieto incedere di Harvest (in realtà venato di malinconie profonde) e il cupo avvizzirsi del sogno, individuale e collettivo, che alberga in dischi come Tonight’s the Night, Time Fades Away, On The Beach. Harvest era del ’72, questo concerto degli inizi di febbraio del  ’73. Non è tutto quanto si ascoltò: è una buona scelta. Altri brani, dylanianamente, “soffiano nel vento”. E chissà se lui stesso li ha, da qualche parte. Gli Stray Gators che gli sono attorno da Harvest, qui,  sono una grande band, ma pesa per il “Loner” Neil  Young la freschissima scomparsa per overdose di Danny Whitten dell'altra band, i Crazy Horse. Suonano  bene gli Stray Gators, e in qualche caso coprono qualche sfasatura della voce del canadese. Che infioretta di battute acide e surreali parecchie presentazioni. Undici brani, quattro da Harvest, in apertura i classici acustici. Poi arrivano Time Fades Away, uno dei testi apparentemente più innocui e più agghiaccianti, in realtà, scritti da Young, la scudisciata di New Mama, la straziata Don’t Be Denied, che su Time Fades Away accenderà un mesto incendio di disillusione, e che qui suona ancora più amara. Scampoli di vita vera. Cos’altro ci nasconde, il canadese di Paradox, paradosso vivente lui stesso? (Guido Festinese)

 

opinioni autore

 
NEIL YOUNG - Tuscaloosa 2019-08-16 21:17:28 Guido Festinese
Giudizio complessivo 
 
84
Guido Festinese Opinione inserita da Guido Festinese    16 Agosto, 2019
#1 recensione  -   Guarda tutte le mie opinioni
Trovi utile questa opinione? 
00
Segnala questa recensione ad un moderatore
 

Recensione Utenti

Nessuna opinione inserita ancora. Scrivi tu la prima!

Voti (il piu' alto e' il migliore)
Giudizio complessivo*
Commenti
    Per favore inserisci il codice di sicurezza.
 
 
Powered by JReviews

Login