Baba Sissoko da parecchio tempo fa base in Italia, e le sue piste musicali hanno avuto modo di incrociare molto spesso quelle di altri grandi musicisti: dall'Art Ensemble of Chicago a Enzo Avitabile, in sostanza. E' un maestro dello ngoni, il piccolo cordofono che, nella forma suonata dai griot dell'Africa subsahariana è conosciuto anche come xalam, l'antenato in linea diretta del banjo nordamericano. La voce di Baba è possente, e spesso oltre allo ngoni trova modo di usare il tama, il “tamburto parlante” che riesce a riprodurre le curve melodiche di molte lingue parlate attorno al golfo di Guinea. Ogni titolo di questo splendido disco inciso dal vivo nella Piazza del Duomo a San Pietro Patti (Messina) contiene la parola “blues”, e non è un abuso: nella latenza della pentatonica usata in Africa occidentale sta la radice del blues come lo conosciamo, come hanno spiegato autorevolmente molti etnomusicologi. Qui però non troverete filologia, ma un flusso ammaliante e incendiario, spesso attizzato dalla chitarra “psichedelica” di Angelo Napoli, coadiuvato da clarinetto e tastiere di Alessandro de Marino, basso elettrico di Erick Jano, batteria di Kalifa Kone, più un paio di micidiali armonicisti ospiti. (Guido Festinese)