Sette anni. Uno fa in tempo a cambiare Paese, abitudini, centri affettivi della vita, se fato e contingenze hanno così deciso. E anche musica, se di mestiere quello fa. Spencer Krug e Dan Boeckner, autori e voci dei canadesi Wolf Parade, un gruppo che ha sempre saputo compendiare quasi ogni sponda musicale dell'indie rock hanno lasciato passare sette anni dall'ultimo lavoro in studio. Musica cambiata o no, dunque? Quando inserite nel lettore Cry Cry Cry tutto parte a razzo, con la micidiale accoppiata Lazarus Online e You're Dreaming, indie rock colto infiltrato di tastierine irriverenti sulle chitarre, voci cupe e salmodianti, un po' alla 16 Horsepower che furono, ma senza venature alt country.
Fosse andata così dall'inizio alla fine, ci sarebbe stato da scommettere che era la volta buona. Invece il resto del disco procede con nevrotica e secca bella attitudine, ma senza punte d'eccellenza che rendano memorabile e desiderabile ogni riascolto. Così resta il mistero dello iato durato sette anni, e quello, maggiore, del perché la “parata del lupo” non sempre sia in grado di canalizzare al punto perfetto le molte energie che ha in serbo, centrando ogni bersaglio. (Guido Festinese)