A volte i dischi sarebbe bene farli partire esattamente dalla fine, a rovescio. E poi proseguire random, lasciando che sia il lettore a decidere. Almeno si eviterebbero pesanti luoghi comuni dettati dal un primo frettoloso ascolto. Ad esempio se uno si mette ad ascoltare il nuovo disco di Richard Shindell, rocker del New Jersey misteriosamente approdato in Argentina , rischia di abbandonarlo poco dopo, se non è profondamente interessato al country rock e all'Americana in genere, e parte dall'inizio: Stray Cow Blues è esattamente quanto promette il titolo. Un blues pesantemente cadenzato e con l'andamento sornione del country rock. Sarebbe un peccato, però, perché è ben vero che Shindell appartiene a pieno titolo ai generi prima indicati, mettendo in conto anche un po' di maturo alt countrry, ma dissemina nei suoi ultimi lavori tasselli tanto sorprendenti quanto pregiati. The Dome, che chiude il disco, sono cinque minuti di cosmic american music pura, con lunghe scie psichedeliche, e introdotto da un altro brano ben curioso, Satellites. E The Deer On The Parkway frammenta e fa incespicare il classico andamento country rock con mille idee ritmiche e metamorfosi del profilo melodico. Nel brano che intitola, Careless (che sembra un bell'outtake dei Rem più in forma, merito anche della voce simil Michael Stipe) entra anche una tromba davisiana a rifinire le frasi, e ci sta benissimo, in mezzo al mulinare di corde. Insomma, mettiamoli da parte, i luoghi comuni. (Guido Festinese)