E dunque: Mark Olson se n'è andato, e sembra per non tornare più. Ha altro da fare. E le sorti di un marchio discretamente glorioso come quello The Jayhawks sono nelle mani e nella testa di Gary Louris, che ha dovuto affrontare un bel plotone di diavoli, per uscire dal torpore chimico che l'aveva quasi stroncato. Tant'è che un brano si intitola “Leaving the Monsters Behind”. Però i miracoli a volte accadono, lo sappiamo, e così va a finire che Paging Mr. Proust è un disco straordinariamente vivo e vegeto, come nessuno si sarebbe aspettato. L'alt country d'origine fa capolino solo in qualche punto, dove sulla pulsazione fluttuante del tutto entra una bella chitarra rumorosa e strappata, alla Wilco. Ad esempio in Ace. Il resto invece si muove in una sorta di crepuscolare dark power pop, per così dire, che a volte ruba spiccioli di canto ai Beach Boys, più spesso ai Byrds più problematici, quasi sempre è onore delle armi al riferimento più diretto di tutti, i REM (sarà un caso che Peter Buck sia uno dei produttori?). Molti i brani memorabili, quando proprio non te li saresti attesi, da una band orfana. Bentornati, anche con il cambio di prospettiva. (Guido Festinese)
Rock
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JAYHAWKS - Paging Mr. Proust
JAYHAWKS - Paging Mr. Proust
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JAYHAWKS - Paging Mr. Proust
2016-08-13 18:25:45
Guido Festinese
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