Molte buone notizie per chi ama il futuro giurassico del rock, intendendo col termine quegli strani musicisti che facevano musica proiettata nel futuro una quarantina danni fa, e periodicamente, quando riattaccano la spina, invece che sembrare reperti geriatrici fanno ancora intravvedere spicchi di futuro. I King Crimson nella nuova superba formazione che riporta sul palco Mel Collins con i suoi sax e fiati e Tony Levin ai bassi, più, tanto per restare in tema di visionarietà , tre (!) batteristi e una micidiale accoppiata di chitarre ( Fripp stesso, ovviamente, Jakko Jakszyk che ha anche le difficili parti vocali) sono vivi e vegeti. E in attesa di pubblicare finalmente un nuovo disco e un live, in autunno, fanno uscire questa sorta di eccellente “bootleg” ufficiale, da un concerto di Toronto che, a detta di chi c'era, è stata una di quelle serate magiche in cui succede di tutto. Band in forma smagliante, equilibrio perfetto tra passato e contemporaneità, forza bruta e delicatezza assieme, e una manciata di inediti che aprono la strada a nuove, micidiali avventure nei reami del rock più claustrofobico e seducente che sia mai stato concepito. (Guido Festinese)