Per certi versi la ‘cantautrice folk’ rappresenta una categoria temibile quanto il ‘gruppo roots-rock’. Come a dire che dietro a Laura Marling e ai Fleet Foxes spesso ci sono trendisti di poca sostanza con in più l’aggravante del ‘lo faccio per la buona musica’. Il caso di Alessi Laurent-Marke poteva risultare persino più indisponente: ragazza di buona e colta famiglia che decide di fare, appunto, la cantautrice e trova subito il contratto buono e, per il primo album, il produttore preferito, Mike Mogis. Oggi la ventitreenne Alessi è arrivata al terzo album e tocca ammettere che è propria brava, anzi sembra migliorare con il tempo e l’esperienza: i pezzi hanno tutti un certo piglio anche quando suonano pensosi e nei casi migliori (Big Dipper, Pinewoods) assumono un’aria trasognata che li rende amabilmente fuori dal tempo. (Antonio Vivaldi)