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Rock Recensioni MUDHONEY – Vanishing Point
 

MUDHONEY – Vanishing Point MUDHONEY – Vanishing Point Hot

MUDHONEY – Vanishing Point

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Titolo
Vanishing Point
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Curioso destino quello dei Mudhoney: devono il loro successo soprattutto al primo singolo, Touch Me I'm Sick, fantastico esempio di garage-rock aggiornato per la scena grunge di Seattle; aggregati a quel movimento che avevano contribuito a creare (già con gli ottimi Green River, che comprendevano il cantante Mark Arm e pezzi dei futuri Pearl Jam), sono stati poi oscurati da giganti come Nirvana e Pearl Jam, restando estranei anche alle derive hard-rock à la Soundgarden. Il perché lo si capisce ascoltando il nuovo Vanishing Point: un disco che li riporta alle origini del loro suono, che ha sempre virato al garage, come detto, e poi soprattutto verso gli Stooges, che qui ricordano per le composizioni, le chitarre distorte e la voce di Arm, che sembra un incrocio tra Johnny Rotten e Iggy Pop; poco in linea, insomma, con il grunge degli anni '90, ma forse più apprezzabile oggi per il pubblico di nuove band Sub Pop come i Metz. La qualità della scrittura non è sempre eccelsa, ma nel complesso Vanishing Point è compatto, trascinante e divertente; e in alcune canzoni (What To Do With The Neutral, The Final Course, Sing This Song Of Joy) addirittura entusiasmante. (Marina Montesano)

opinioni autore

 
MUDHONEY – Vanishing Point 2013-04-14 08:03:06 Marina Montesano
Giudizio complessivo 
 
77
Marina Montesano Opinione inserita da Marina Montesano    14 Aprile, 2013
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