Alla prova dei fatti va detto che l’hype creatosi intorno agli alt-J e al loro album d’esordio aveva una sua ragion d’essere, che non c’era solo l’idea a tavolino di un suono astutamente autodefinito trip-folk. Di certo l’accostamento tra folk e dubstep, tra strumenti ‘veri’ ed elettronica, tra Tunng e James Blake funziona quasi a orologeria, ma anche questo potrebbe essere puro e semplice metodo oppure graziosa impiallacciatura. Ciò che rende davvero notevole An Awesome Wave è la nitida e quasi ingenua bellezza delle melodie unita a una sorprendente maturità nello strutturare le composizioni. Funzionano benissimo i due singoli, l’intrigante Breezeblocks e la sentimentale Matilda, ma tutto il progetto ribolle di idee brillanti, come la chitarra alla Mike Oldfield (!) della conclusiva Taro. (Antonio Vivaldi)