Carla Bruni, dopo aver venduto due milioni di copie con il disco d’esordio “Quelqu' Un M'a Dit” ritenta un’altra operazione commercialmente perfetta con “No Promises”. Gli ingredienti sono gli stessi: la bellezza della modella doverosamente immortalata in copertina, la voce sensualmente sussurrata ai limiti dell’ostentazione, gli arrangiamenti scarni ed essenziali fatti di chitarra acustica e spazzole; ma in questo caso la Bruni sceglie di non clonare nuovamente gli chansoniers, ma attinge dalla tradizione musical-letteraria anglosassone, avvalendosi di poesie di William Butler Yeats, Emily Dickinson e dell’immenso Wystan Hugh Auden come testi. Non sappiamo ancora se raggiungerà l’obiettivo, sembra però assodato che dietro le quinte di questa formula collaudata ci sia una profonda mancanza di sincerità. (Andrea Tassistro)
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