Radio Disco Club 65

Oh Girls di Ida Tiberio


Ecco le signore selezionate per voi oggi...sparse in ordine anagrafico
LISA HANNIGAN: Niente male l'ancor (abbastanza) giovane Lisa. La fascinazione per la musica pare sia avvenuta attraverso l'ascolto delle romanze liriche cantate da Maria Callas. Ma si sa, l'Irlanda è terra di infinite suggestioni sonore. Lisa Hannigan vanta ottime qualità vocali e, complice l'incontro con Damien Rice, diventa una cantautrice apprezzata per la sua voce quieta e avvolgente


ANI DI FRANCO: spirito indomito e ribelle, determinata quanto basta per appoggiare con decisione le battaglie per i diritti civili e infondere un raro vigore politico alla sua attività di songwriter. Ani di Franco è una straordinaria protagonista della musica indie-folk americana. Da ascoltare e apprezzare senza riserve.


JOAN AS A POLICE WOMAN: La piccola Joan Wasser amava una serie televisiva dal titolo Police Woman. Angela Dickinson interpretava un'agente piena di grinta e coraggio. Ma la ragazza amava anche la musica (ha studiato piano e violino al College) e quel personaggio intraprendente e carismatico divenne il suo nome d'arte quando, dopo, ottenne il primo contratto discografico. La relazione di Joan con Jeff Buckley è nota. Il suo talento anche.


JONI MITCHELL: E' necessario un dispendio di parole per raccontare Joni Mitchell? Dubito. Lei ha scritto alcune delle pagine più belle della canzone americana. E' stata ed è un punto di riferimento essenziale per chiunque, dal Canada alla California, abbia avuto il talento e la dotazione umana e poetica necessaria per comporre canzoni. Lunga vita, dunque, alla Signora dei Canyon.


SANDY DANNY: E anche in questo caso, entusiasmo senza riserve. Sandy Danny, mi si perdoni il tono che lascia poco spazio al contraddittorio, è la più bella voce femminile del folk britannico. Ambito in cui le belle voci certamente non mancano. In molti, a partire dai Fairport Convention fino ai Led Zeppelin, devono molto all'incomparabile vocalità e alle intuizioni artistiche di questa ragazza fragile e sensibile.


JUDI COLLINS: Ed ecco la signora dai celebri occhi blu che tanto potere di fascinazione ebbero sugli artisti della Costa Ovest. Anche lei munita del prezioso dono di una voce soave e duttile. Agli albori degli anni sessanta, dopo un buon numero di esibizioni nei club del Greenwich Village, arriva il primo contratto discografico. La sua fama, però, si consolida in qualità di interprete sopraffina di brani di altri. Eccone un esempio


COVERLANDIA di Gian
Tra un programma e l'altro di quelli del palinsesto ufficiale di Radio Discoclub65, ci saranno delle "intrusioni". Ieri è toccato all'Ora (o quasi) dell'Ignoranza di Diego Curcio, adesso tocca a me con Coverlandia.
Coverlandia, mi riferisco all'Italia degli anni 60/70. Probabilmente anche negli altri paesi c'era una mania simile, ma penso che noi italiani siamo stati i maestri nel fare cover in italiano di pezzi stranieri, aggiungiamo a questi i pezzi "rubati", cover non ufficializzate.
Abbiamo preso da tutti e tutti i generi. A esempio questa ve la sareste mai aspettata? Versione originale:


 

Il pezzo è un po' lungo, vi autorizzo a sfumarlo. E questa la cover


 

Sorprendente vero? E il testo era di Claudio Rocchi.
Non parliamo poi dei Bee Gees, uno dei gruppi più coverizzati all'epoca, in genere però mantenendo il testo in inglese. Noi invece abbiamo fatto la nostra versione indigena. Non vi propongo To Love Somebody, troppo facile Così ti amo dei Califfi era abbastanza conosciuta. Ma questa?



Sapete chi l'ha fatta? Guardate



A proposito della divina Patty negli anni ottanta sconfiniamo nell'altra categoria "le canzoni rubate/plagio". Questo è l'originale di Dan Fogelberg



E questa è Patty al Festival di Sanremo del 1987



Sapete come si è giustificata la stordita, "Ho trovato in un cassetto un foglio con testo e musica di questa canzone. Credevo di averla scritta io e l'ho presentata" a Sanremo". Non sapeva la poveretta che a Pesaro era stato fondato il Fogelberg Fans Club. Beccata, squalificata e licenziata dalla Virgin.
Continuiamo coi plagi. Un pomeriggio nei primi anni novanta ero, stranamente, non in negozio, ma a casa. Mia moglie guardava Tappeto Volante su Telemontecarlo condotto da Luciano Rispoli. Ospite della trasmissione quel giorno era Ivan Graziani. Vi ricordate, ovviamente, questa.



Incisa da Ivan nel 1979. Telefona uno spettatore "Ivan, perché non denunci Phil Collins, ti ha copiato la canzone". Ecco a cosa si riferisce



Incisa da Collins nel 1988, effettivamente dopo quella di Ivan. Lui non dà una risposta molto plausibile e sapete perché? Guardate questa. Sono i Camaleonti nel 1966.



Allora è questo l'originale? No. Questo del 1965


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Che poi, volendo proprio a fare le pulci, forse Wayne Fontana, leader dei Mindbenders, questa l'aveva sentita.



Finalmente un italiano è il punto di partenza! Vedete che è vero: prima gli italiani...
Ciao. Per oggi ne ho abbastanza di computer, è dalle 7;30 che ci sono attaccato, mi sono stufato e penso anche voi di me. Vado a leggere l'ennesimo romanzo di Simenon (non Maigret), come sempre mi ha preso, anche se so che per il protagonista finirà male come al solito, maledetto Simenon!

Quello che gli occhi non vedono di Alberto Diaspro

Ospite d'onore in queste giornate di clausura per coronavirus Alberto Diaspro, nostro cliente da anni e direttore del Dipartimento di Nanofisica presso l'Istituto Italiano di Tecnologia (IIT). Qualcosa anche da noi che va oltre la musica.

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