I Motus Leavus si confermano amanti dei segni: per il debutto scelsero la Y come emblema dell’incognita (e della novità) mentre il nuovo disco cita la parola d’origine araba Sifr, ovvero lo zero, il nulla o il vuoto, come il silenzio che dà respiro alle partiture... Nella raffinata copertina ne vediamo il simbolo grafico, la semplice figura di un cerchio. Il trio genovese, di recente formazione ma già ben rodato, è composto da Tina Omerzo, che suona piano, tastiere e canta, da Edmondo Romano, con il suo bagaglio di fiati etnici e ‘’normali’’ e da Luca Falomi che porta chitarre acustiche, elettriche e oud. Si aggiungono in questa occasione il contrabbasso di Alessandro Turchet e la preziosa varietà percussiva di Max Trabucco. L’affascinante scaletta di Sifr si muove all’interno di sonorità piuttosto elastiche, con influenze che vanno dalla world music al jazz più strutturato, con i tre musicisti che stanno ben lontani dallo sterile virtuosismo, crescendo in coesione anche rispetto al notevole debutto di tre anni fa. Le canzoni danno equilibrio al repertorio e provengono tutte dall’area balcanica, come la popolarissima Jovano Jovanke; tutte sono cantate da Tina Omerzo, genovese ma originaria della Slovenia, che firma anche l’originale Misel Vode. Tra gli strumentali emergono la delicata Kukuk Kus, di Romano e la riflessiva La tredicesima ora, di Falomi. Nelle note di copertina troviamo la produzione di qualità a cura di Pivio & Aldo De Scalzi, la maestria alle manopole di Stefano Amerio, il tutto per un disco curato in ogni aspetto: ideazione, esecuzione, suono e grafica. (Fausto Meirana)
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MOTUS LEAVUS - Sifr
MOTUS LEAVUS - Sifr
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MOTUS LEAVUS - Sifr
2023-05-23 15:20:46
Fausto Meirana
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