Apeirophilia tradotto suona più o meno come “amore per l’eterno”, malcelato sogno di moltitudini di persone, e condanna finale per chi, come Jorge Louis Borges, riteneva che fossimo solo creature d passaggio destinate solo a produrre letteratura del fantastico, come Borges considerava la religione e l’eternità. Questioni metafisiche a parte, il nome cela un trio di musicisti liguri attivi già da qualche anno che hanno scelto di riferirsi a un territorio stilistico al contempo molto amato, e molto trascurato da chi segue solo vicende rock mainstream: quella terra di nessuno un po’ inquieta e malinconica dove le istanze del post rock, costruito su dinamiche minimali che sfociano spesso in crescendo epici trovano i fragorosi labirinti del progressive metal più colto. Dunque tra Mogway e Tool, magari tenendo presente anche d’occhio le sinistre tempeste di suono crescente dei Godspeed you! Black Emperor, ed altri simili navigatori : vedi alla voce God is an Astronaut, Tides From Nebula, o anche certe derive arpeggiate math rock di stampo frippiano. Ottima perizia strumentale, e buone idee. Un disco EP che è una buona rampa di lancio per ulteriori approfondimenti. Da rodare con concerti ad hoc in cui anche il light show abbia la sua parte. (Guido Festinese)