Una partecipata campagna di crowdfunding, ormai (quasi) unica via per chi vuole andare per la propria strada, anche se la strada, per dirla con De André, è “in direzione ostinata e contraria”. Alla fine Ginevra di Marco ce l'ha fatta. Ha riunito i “suoi” musicisti attorno, a partire dalle tastiere di Francesco Magnelli e dalle corde varie di Andrea Salvadori, e ha realizzato il suo piccolo grande viaggio. Emozionante per lei, doppiamente emozionante per noi. La “Negra” del titolo è Mercedes Sosa, voce indomita della sua Argentina e dell'America Latina tutta, in momenti in cui cantare le canzoni per una vita più dignitosa e meno sdrucita dalle bizze dei potenti poteva significare essere imbarcati in un “volo della morte” dai militari, penthothal addosso, e poi giù nell'Oceano da un aereo. Con la sua grazia imperiosa, una voce che sembra cristallo di rocca, una “presenza” che per altre signore del canto è un miraggio, Ginevra di Marco sceglie di non lasciare altro, alle canzoni di Mercedes, che l'essenziale e distillata polpa sonora della verità, alternando brani che sembrano scolpiti nella storia alle sue storie di canto. Passano Alfonsina y el Mar, Te Requerdo Amanda, Todo Cambia, e a volte bisogna faticare per cacciare indietro l'umido che assedia gli occhi. Lo stesso che, racconta Ginevra, toccò a lei, una ventina d'anni fa, quando per la prima volta le melodie della “Negra” le si cucirono addosso, trovando facile varco in orecchie e cuore sulla soglia dell'attenzione. (Guido Festinese)