Ogni tanto un disco appena uscito pone un problema, un nodo cruciale che è bene affrontare. Si potrebbe riassumere così: in un'epoca che sembra ormai privilegiare una velocità di consumo della musica direttamente proporzionale alla ridottissima capacità di mantenere la soglia dell’attenzione, che fine fanno quelle incisioni splendide ma che hanno il torto di non appartenere né a un presente che pur riserva qualche spicciolo d'interesse alle nuove uscite, né a un passato che ogni tanto, magari di straforo, viene rivisitato? La risposta sarebbe facile. Il passato prossimo della musica sta svanendo, e a dispetto di tutte le memorie digitali e gli Spotify del mondo. Bello allora che a Fresu sia venuto in mente di creare una piccola diramazione della sua etichetta di qualità, la Tŭk Music, che accolga dischi usciti qualche anno fa, e che forse è il caso di non dimenticare. Wanderlust, ad esempio, è un disco uscito originariamente nel 1997 per la BMG France: Fresu lo aveva inciso col suo quartetto su due piste, dal vivo in studio a Liegi, il giorno dopo aver tenuto uno splendido concerto nella bella città sede di un festival jazz d'eccellenza. Per l'occasione si unì al già rodatissimo quintetto anche il tenorsassofonista Erwin Vann, che portò in dote il brano Children of 10000 Years, in sostanza affiancando il titolare del sax nel gruppo, il magnifico TinoTracanna. Fu una seduta rilassata e rilassante, con quella concentrazione gioiosa che fa sembrare facili anche le cose che facili non sono, come la compattezza di filante eleganza di questi brani. Adesso tornano, con il suono rimasterizzato dalle mani e orecchie attente di Stefano Amerio dell’Arte Suono studio. Un solido scrigno di bellezza che ritorna. (Guido Festinese)