Certi nomi finiscono nel dimenticatoio, e chi arriva dopo deve fare una gran fatica per rimettere a posto le cose nelle loro priorità estetiche e storiche: siamo in un’epoca che, come hanno scritto in un bel saggio Giuseppe De Rita e Antonio Galdo, è “prigioniera del presente”. Un eterno presente senza un prima e un dopo. Jack Teagarden detto “Big T” se lo ricordano in pochi, ed allora ecco una ristampa che può aiutare a rimettere le cose in prospettiva. Era un trombonista (e vocalist) eccellente, con quel suono teso e avvolgente che avevano i musicisti che suonavano a Chicago, ma con un quid di lirismo in più. Iniziò a incidere nel ’27, quando scomparve, nel ’64, era ancora in piena attività, dopo aver suonato con gente come Louis Armstrong (anche nei favolosi All Stars dei tardi anni Quaranta), Benny Goodman, Bix Beiderbecke. Questo cd raccoglie due dischi necessari, con due bonus tracks, This is Teagarden, del ’56, e Chicago and All That Jazz, 1961: al pianoforte c’è Lil Harding Armstrong, la musicista che fu moglie e mentore di Satchmo. (Guido Festinese)