Se esistessero ancora i gloriosi Aktuala di qualche decennio fa, probabilmente sarebbero approdati a una musica simile a quella contenuta nelle diciannove splendide tracce che tutte assieme compongono Ossigeno. Gianluca Alesini con il suo parterre di sassofoni usati come se fossero ance popolari, alla Jan Garbarek, o anche un po' sulla scia di Charles Lloyd non incide spesso: quando lo fa aspettatevi meraviglie, e vedrete vacillare la supponenza di chi crede sia già stato detto tutto e il contrario di tutto nelle musiche di estrazione jazz con ampi riferimenti mediterranei ed etnici in genere. Qui il soffio fatato di Alesini, a volte impegnato anche sulle telluriche timbriche di un clarinetto basso, dialoga incessantemente con le percussioni arcane e un po' magiche di Massimiliano Di Loreto, che porta in dote anche il piano a pollice africano, la mbira, tocchi ben dosati di elettronica, una chitarra. Brani nati all'impronta, costruiti su affascinanti percorsi modali inventati estemporaneamente, in cui immergersi come in un amnios rassicurante e sorprendente assieme. (Guido Festinese)