Quando Miroslav Vitous nel 1974 decide di abbandonare i Weather Report, dopo esserne stato uno dei fondatori tre anni prima insieme a Wayne Shorter e Joe Zawinul, lo fa a causa della scelta del tastierista austriaco di portare la musica del gruppo verso “a commercial way into a Black funk thing". Non sorprende quindi che in questa rivisitazione il contrabbassista nato a Praga tenda a preservare lo spirito delle composizioni del gruppo maggiormente influente della scena jazz-rock, più che riproporne pedissequamente melodie e canzoni. Insieme a Gary Campbell e Roberto Bonisolo (Soprano e Tenore), Aydin Esen alle tastiere, Gerald Cleaver e Nasheet Waits alla batteria, Vitous opta per una rilettura contemporanea, astratta, a tratti rarefatta, a tratti ribollente, di alcuni tra i titoli più famosi dei Weather, anche posteriori alla sua dipartita. È il caso delle “Variations” su “Birdland”, celeberrimo brano di Zavinul tratto da “Heavy Weather” e di quelle su “Pinocchio” di Shorter, scritta originariamente per il quintetto di Davis nell’album del 1968 “Nefertiti” e ripresa dieci anni dopo in “Mr. Gone”. Insieme a tre nuovi blues scritti da Vitous, il disco comprende anche “Seventh Arrow”, “Scarlet Woman”, “Morning Lake” e “Acrobat’s Issues”, canzone suonata dai primi Report, ma mai incisa su disco. Se omaggio doveva essere, non poteva essere migliore. (Danilo Di Termini)