“In realtà io sono sempre nello stesso punto, e il punto è essere al cuore della musica di cui sono innamorato. Ho bisogno di andare avanti e indietro tra le musiche per mantenere un approccio fresco verso le note”: così Richard Galliano nelle note al nuovo lavoro. IL titolo in italiano risulta un po' stucchevole, e anche la cover colorata da neomelodico non aiuta. La musica, invece, scelta in un range davvero sorprendente (con due nuove composizioni), e arrangiata da Tamir Hendelman, qui al piano (da Coltrane a Lee Ritenour, da Corea al brasiliano Ivan Lins) regge bene e precisa il titolo. Certo, dalla fisarmonica di Gallaiano non arrivano sorprese né scossoni ma un solido, navigato mestiere: il maestro francese non è l'inquieto folletto del mantice Antonello Salis. Per qualcuno un limite, per altri una sicurezza ad ogni uscita. (Guido Festinese)