Al contrario del più mediatico fratello Wynton, il sassofonista di famiglia ha sempre perseguito senza troppi proclami o dottrine, un itinerario artistico originale e interessante, unito ad una rivisitazione dei grandi classici del jazz e del suo strumento. Il nuovo album, in quartetto con Joey Calderazzo al piano, Eric Revils al contrabbasso e Justin Faulkner alla batteria, fa parte di quest'ultimo percorso, incrociando un sapiente omaggio alla ritmicità del tenore di Sonny Rollins (“Teo”), alla torrenzialità di quello di John Coltrane (“Endymion”), al soprano di Sidney Bechet (“Treat It Gentle”). Niente di rivoluzionario dunque? Assolutamente no, ma il piacere, contagioso all'ascolto, di suonare nel presente tutta la grandezza del passato. (Danilo Di Termini)