"Gian, sono entrato in negozio con il gelato, l'ho leccato platealmente a due passi da te e non mi hai nemmeno insultato. Avrei proprio voluto che qualche goccia di cioccolato mi cadesse sul banco."
"Ecco, adesso volete essere tutti espulsi."

Ha ragione Giancarlo Balduzzi. La terza puntata di questa rubrica, uscita una quindicina di giorni orsono e dedicata al "pluriespulso di Discoclub" ha avuto riscontri inaspettati e ha trasformato Carlo A. nella vera e unica star del negozio; esemplari in tal senso sono stati i commenti al pezzo apparsi sulla pagina Facebook di Balduzzi: "Grande Carlo", "Amo quell'uomo" e così via. Ecco dunque che è salito alla ribalta l'istinto di emulazione, ecco che d'improvviso quello di espulso è diventato uno status symbol prestigioso. boy-scout-housemartins2D'accordo essere spinti fuori dal negozio, d'accordo venire rimproverati con il classico "non toccare" se si appoggia il dito sui nuovi arrivi discografici dall'Olanda, d'accordo venire salutati con un "cosa vuoi anche tu stamattina?" se si telefona al momento sbagliato (cioè quando arrivano i dischi cioè molto spesso); tutto questo ci rende veri clienti - che fa molto setta tipo "veri credenti" - e ci pone un gradino sopra la schiera degli occasionali, ma essere espulsi quello sì che fa entrare di diritto nella Discoclub Hall Of Fame. E, come abbiamo visto, per essere espulsi occorre talento, tenacia e disciplina, sapere quando e come va fatta la cosa sbagliata e trovare sempre nuovi modi per sbagliare. Questo nuovo trend ha portato a risultati sorprendenti, oltre a malaccorti gesti plateali per venire cacciati: è spuntata dal nulla un'espulsione che Giancarlo non ricorda. Racconta Bruno: "Molti anni fa ero un fan ossessivo degli Housemartins e ogni giorno, per settimane, sono entrato da Discoclub a chiedere se era uscito il loro secondo album. Non so se l'abbigliamento sia stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, ma Gian mi ha espulso la volta che mi sono presentato vestito da boy-scout". Insomma un'autoaccusa spontanea e senza costrizioni occulte che avrebbe suscitato l'ammirazione persino del terribile Beria.

Ben presente nella memoria di Giancarlo è invece l'episodio legato allo "schizzo-espulso":

social distortion"Claudio 'Social Distortion' è schizzato come pochi. Si muove a scatti, parla a raffica e, quando ti dice qualcosa, non fa altro che toccarti (cosa che già mi infastidisce). Una decina d'anni fa i dischi d'importazione mi arrivavano una volta al mese dalla Germania e ogni volta erano circa 500 pezzi. Ovviamente quindi non stavano nello scaffale dietro il banco e li mettevo dalla parte dei clienti, ma, per evitare che li toccassero tutti, in alto, fuori dalla loro portata. Dalla portata di un cliente normale, ma non di Skizzoclaudio che, infatti, riesce a provocare il disastro: approfittando di un attimo di mia disattenzione e nonostante gli avessi proibito di toccare alcunché, si lancia alla conquista di una scatola da 32 cd; la inclina pericolosamente ed ecco che prima uno, poi tutti gli altri dischi si abbattono sulla sua testa pelata e infine planano con fragore sul pavimento. Il fragore dei cd è stato nulla rispetto al mio urlo verso Claudio. Espulsione immediata! Dopo qualche tempo, cedendo alle sue suppliche, gli ho consentito di entrare una volta alla settimana, al sabato pomeriggio, ma guai a lui se osa toccare qualcosa.

Se vicende come queste o personaggi come Carlo A. creano giorno dopo giorno la leggenda di Discoclub, dalla prossima puntata cominceremo invece ad affontare argomenti più delicati, a parlare dei 'rompipalle', secondo l'icastica definizione di Balduzzi, dopodiché scenderemo attoniti nel riprovevole mondo dei ladri di dischi. A meno che non riceva conferma una voce clamorosa e che ovviamente avrebbe priorità assoluta: l'esistenza di un file di Wikileaks in cui si parla di Discoclub! (Antonio Vivaldi)

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