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Secondo una ricerca condotta da Bing Liu, docente di Computer Science all'università dell'Illinois, almeno un terzo di tutte le recensioni presenti su internet sarebbe falso. Ovviamente il docente nel suo studio si riferisce alle recensioni commerciali, quelle che riguardano ad esempio alberghi, ristoranti, negozi in genere. Nel 2009 la Belkin, l'azienda americana di accessori per computer spacciava finti giudizi sui suoi prodotti, mentre è dell'anno scorso la polemica degli albergatori liguri (e prima di loro anche romagnoli) che accusavano il sito TripAdvisortripadvisor-recensioni-false-non-verificate di pubblicare recensioni inventate, oltre a denunciare la presenza, sul mercato locale e nazionale, di aziende in grado di offrire un centinaio di commenti positivi in cambio di somme di denaro o di contratti di servizi. Ora forzando un po' la traslazione, potremmo affermare che anche in campo musicale sul web più o meno 3 recensioni su 10 sarebbero false; niente di nuovo, fin dagli albori della radiofonia le bustarelle ai disc jockey per programmare un disco sono stati prassi consolidata. E sulle riviste specializzate nessuno si stupisce di vedere un'intervista ad un'artista con recensione entusiastica a poche pagine dell'inserzione pubblicitaria del disco in questione. Semmai fa specie pensare che sul web, il luogo della libertà per eccellenza (almeno così credevamo) ci sia qualcuno che si prenda la briga di scrivere una falsa recensione di un cantante o di un gruppo musicale, ben sapendo del minimo impatto che hanno ormai tali articoli sulle vendite di un disco. Ma la recensione falsa o compiacente spesso scatta perchè l'ufficio stampa che ha estorto qualche centinaio (o migliaio in alcuni casi) di euro all'artista emergente, deve pur portare a casa un risultato per giustificare il suo compenso. Così un paio di telefonate, qualche cd regalato ed ecco che sulla fanzine web appare la recensione che salverà il contratto. In realtà col proliferare dei siti musicali e dei presunti critici oramai ogni gruppo che pubblica un disco è amico di qualcuno che scrive su qualche sito o blog, qualcuno che apprezza il suo lavoro e che conosce quanta fatica e passione ci abbia per arrivare a quel disco. E così è impossibile non trovare una buona recensione per chiunque, rendendo come al solito ancora tutto più difficile per l'utente finale che il disco banalmente lo deve comprare. A questo punto meglio sarebbe fidarsi solo del proprio istinto o magari di un ascolto ormai davvero facile da ottenere grazie alle decine di siti che permettono di scaricare gratuitamente qualunque disco dell'orbe terracqueo. Volete i link? Bè, non esageriamo, io scrivo su un sito di un negozio di dischi e qualche compromesso devo accettarlo anch'io.

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