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Nell'epoca di Spotify, della musica a disposizione di tutti, gratis e con un solo clic, oltre alla prevedibile scomparsa dei negozi di dischi, sembrerebbe aver perso ogni significato anche la figura del critico musicale (o presunto tale). Perché rivolgermi a qualcuno se posso fare da solo? Peraltro, sempre in ossequio all'orizzontalità della rete, anche gli esperti musicali sono ormai diventati un numero pressoché infinito: basta avere la pazienza di aprire un blog (5 minuti, più o meno) e il gioco è fatto: si può incensare o stroncare l'ultima canzone della popstar di turno e fare altrettanto con l'oscuro cantautore indie-indie-folk. Il risultato è l'anarchia totale, ogni commento vale quanto un altro, sia esso un insulto o una sequela di superlativi privi di senso. Come distinguere allora chi mi sta parlando di musica? Certo i 'luoghi' sono sempre importanti: se leggo una recensione di John FordhamJohn-Fordham-in-2011-007 sul Guardian è probabile che gli dia più importanza di una trovata sul blog oscuro di un certo Danilo Di Termini. Ma questo presuppone che io sappia chi è John Fordham, che abbia almeno un'idea di cosa sia il Guardian e, a dirla tutta, anche che io possieda un'infarinatura di lingua inglese. Ecco quindi che la Conoscenza ("la consapevolezza e la comprensione di fatti, verità o informazioni, attraverso l'esperienza o l'apprendimento") si conferma un buon discrimine per orientarsi nel caos musicale del terzo millennio. Ma una parola non basta. Anche se sono in grado di discernere tra Corriere della Sera e sito di Disco Club, il paludato critico potrebbe lasciarsi corrompere dalla case discografica per promuovere un'artista piuttosto che un altro. O comunque non essere all'altezza dell'oscura firma di un sito qualunque, animata dalla fiammella illuminante della Passione. Ecco un'altra parola di cui non si può fare a meno, tanto da poter dire che la Conoscenza senza Passione, esattamente come accade nel caso contrario, non dia certezze. Così non resta che armarsi di pazienza e distinguere caso per caso, tenendo presente questi due fondamentali vocaboli. Che poi su Spotify "Passion" di Peter Gabriel non si trovi, bè è solo un caso. Ma intanto tenetene conto.

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