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Il Primo Maggio per la musica ormai ha solo un significato, Concertone, e mai come quest'anno l'avvicinamento è stato lungo e doloroso. Il 12 aprile gli Eli pubblicano "Complesso del Primo Maggio": tutti a gridare al capolavoro, Matteo Cruccu dal Corriere della Sera, afferma "da questo momento, dopo il «Complesso», nulla sarà più come prima", si scomoda Zappa e il situazionismo. Loro francamente se ne infischiano dopo il palco di Sanremo approdano anche a quello di piazza San Giovanni. Poi i sindacati invitano Fabri Fibra, quindi ci ripensano e lo espellono per i suoi testi anti-donne; la Geppy Cucciari presentatrice della kermesse (uau!) si dissocia, Jovanotti twitta "mi sembra assurda questa censura a @FabriFibra da parte del "minculpop" dei sindacati. Fibra è un acceleratore di immagini, la sua è arte", frase meravigliosa per il quale ogni commento è superfluo.primo-maggio-2013-roma Quindi su Facebook arriva anche solidarietà dal succitato gruppo, il più eversivo della musica italiana: "Elio e le Storie Tese sono contrari a ogni tipo di censura e quindi anche a quella preventiva imposta a Fabri Fibra, al quale manifestano solidarietà artistica". E tutto è esattamente come prima. Intanto a Taranto si organizza un ControConcertone una manifestazione gratuita che vede la partecipazione spontanea (senza compenso ci tengono a sottolineare gli organizzatori: ma quindi al PrimoMaggio ufficiale il cachet lo prendono eccome?) con artisti che a quello di Roma ci sono andati già un sacco di volte e quest'anno non si potevano proprio invitare, insieme a quelli che nessuno pensa proprio ad invitare e così ci trovi Raf e Francesco Baccini, Daniele Sepe e The Niro, Fiorella Mannoia e Pierpaolo Capovilla, Luca Barbarossa e Lady Coco. Non c'è Patti Smith, almeno per ora: al Primo maggio preferisce "The Voice" e tanto che c'è con Riccardo Cocciante, Piero Pelù e Raffaella Carrà canta per la miliardesima volta "Because the night", che chissà se ci crede ancora; forse davvero niente è più come prima o forse la Patti ha solo bisogno di metter da parte qualcosa e negli States ormai la confondono con Casaleggio. E chissà se nella sua New York la riconoscerebbero, impegnati come sono a riprendere con il telefonino Michael Bublè sceso in metropolitana per cantare "Who's Lovin' You", il singolo tratto dal suo ultimo album: "E' stata la cosa più cool che abbia mai fatto. Cantare nella metropolitana di New York è una tradizione. Ti dà la sensazione di vivere la musica nel modo più autentico. Adesso mi sento un vero newyorkese". Felici per lui, Primo maggio, su coraggio.

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