Dischi come Love And Its Opposite o come il contemporaneo The Foundling di Mary Gauthier (o come tutti i lavori dai contenuti lirici forti) sono difficili da giudicare per il solo dato musicale. In questo caso Tracey Thorn, sempre ‘in vacanza’ da Everything But The Girl, si occupa della tarda estate della vita sotto forma di quadretti emblematici che stanno in magistrale equilibrio fra malinconia per ciò che va perso e serena accettazione dell’inevitabile: le coppie di amici che si separano (Oh, The Divorces), i locali per single (Singles Bar), il confronto madre-figlia (Hormones: “I tuoi ormoni cominciano a scalciare/ I miei salutano e se ne vanno”).
E la musica? La musica non è male, fonde folk da camera con tocchi elettronici (produce Ewan Pearson) e se a volte si fa attrarre dalla ballata generica (Long White Dress), convince parecchio nei momenti più lacerati e introversi (Kentish Town) o, all’opposto, in quelli con ritmiche ‘notturne’ alla EBTG (Why Does The Wind?). Notevole anche la cover di Come On Home To Me di Lee Hazlewood, in duetto con Jens Lekman. Infine una considerazione: la voce di Tracey Thorn è una delle più belle che si possano ascoltare oggi: nitida, commovente e capace di raccontare. (Antonio Vivaldi)