Il pop come terapia? Qualora se ne riconoscesse la valenza in termini di ricadute positive, ecco allora che propugnerei ripetuti ascolti dei Pugwash con la certezza di ottenere risultati indubbiamente efficaci. La potenza salvifica di una canzone perfetta attinge alla suggestione di tutto il "suonare" che ci è passato per le orecchie e, nel nuovissimo album della miglior pop band del pianeta (se ne stanno accorgendo anche in America), di madeleine sonore ve ne son assai. Un condensato soave di Burt Bacharach, Paul McCartney, ELO , tanto per citare le memorie più note, ma anche tanta personalità in queste canzoni che omaggiano senza plagiare la migliore tradizione d'Albione, pur essendo gli alfieri irlandesi. Dicevo l'America perchè al momento è li che i ragazzi d'antan sono in tour e qualche cosa succederà. Ogni canzone contiene idee, stile, grazia e pure originalità, il pacchetto va ssunto nella sua interezza. Per gli amici, dentro ci son Ray Davies (KInks), Andy Patridge (XTC), Neil Hannon (Divine Comedy) e finanche Jeff Lynne con un fantomatico "shout". Disco che suonerò in loop per i prossimi mesi sino ad ottenimento completa guarigione. (Marcello Valeri)