E' ben vero che Jeffrey Lee Pierce è stato, per il rock degli anni Ottanta, esattamente quello che Jim Morrison ha incarnato per i tardi Sessanta, ed il vertiginoso affaccio sui Settanta. Identico approccio oscuro e sciamanico alla materia, medesimo interesse per il blues più oscuro e per un teatro dell'eccesso sul palco, uno stile di vita al limite della resistenza umana che ne hanno minato fisico ed equilibrio. Il problema, con giganti simili, è che al di là di ogni facile agiografia (e i tre rimasti dei Doors sono interessati specialisti, in tal senso) il tempo non sottrae nulla alla grandezza: la rifrange, invece, in mille altre luminose prosettive di luce prima mai colte. Nel 2009 ci fu il magnifico The Journey Is Long, primo affondo nelle musiche ed nei testi di Lee Pierce lasciati incompiuti e ritrovati da Cypress Grove su modeste cassette. Adesso arriva un secondo volume, The Journey Is Long, e la gioia si raddoppia, per i fan dei Gun Club: perché giustamente, come si dice nelle note, non esistendo una "versione ufficiale" di questi brani, ogni possibile interpretazione, purché sentita e sincera, diventerà l'originale di riferimento. Sono pesi medi e massimi del rock in piena sintonia con Lee Pierce, quelli che si confrontano con gli inediti: tra gli altri Nick Cave e Lydia Lunch, Mark Lanegan e Steve Wynn, Hugo Race e Tav Falco, tanto per citare qualcuno. Tutti invischiati fino al midollo nello spettrale, eppure dolcissimo punk blues delll'amico scomparso. Chi riesce ad arrivare in fondo senza sentirsi strizzare il cuore dalla doppia versione di The Breaking Hands, una ballad inedita con un onirico ritonello in tre quarti vuol dire che è senza cuore. Altri colpi al cuore in arrivo, comunque: The Jeffrey Lee Pierce Sessions Project si concluderà alla fine di quest'anno con un terzo volume, The Task Has Overwhelmed Us. (Guido Festinese)
THE JEFFREY LEE PIERCE SESSIONS PROJECT - The Journey Is Long Hot
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Ultimo aggiornamento: 01 Aprile, 2012
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Voto 90 al disco, ma di tutte proprio The Breaking Hands non è una "ballad" inedita.
E' presente in "Mother Juno" e svariati live.
Il primo capitolo del 2009 a nome "Jeffrey Lee Pierce Sessions Project" si chiamava WE ARE ONLY RIDERS.
Jeffrey Lee Pierce, per sua fortuna, non c'entra nulla con Jim Morrison.
RISPOSTA AL SIG. FESTINESE SU LEE PIERCE
A me sembra ovvio che un lettore che non conosca ne Pierce ne i Gun Club creda, leggendo la sua recensione, che la canzone "The Breaking Hands" non sia mai stata incisa.
Penso ce ne siano lettori in questa condizione, visto che i Gun Club non hanno mai raggiunto la celebrità dei Doors, per esempio.
Avrebbe dovuto forse specificare che la parola inedito corrisponde a "lo spirito di ogni singolo brano del progetto We Are Only Riders, cioè qualcosa come "una nuova versione definitiva" (Le tralascio il fatto che il progetto non si chiami così, visto che Lei è ormai avvezzo agli errori di battitura).
Certamente rispetto la sua opinione su Pierce/Morrison. Mi permetta, però, di non condividerla affatto.
Grazie per aver riportato le note di copertina ad uso carta stampata.
Io non ho ancora il disco (pur avendolo ascoltato), non ho le note di cui sopra e non amo gli indovinelli.
Congratulazioni per i suoi trent'anni di professione.
Andrea Tassistro
Recensione Utenti
Opinioni inserite: 1
Ultimo aggiornamento: 01 Aprile, 2012
risposta a Tassistro su Lee Pierce
E' ovvio che la ballad non sia "inedita" nel senso letterale : se ha letto attentatamente le note (anche quelle che accompagnavano il cd per la stampa) verificherà che "inedito" è lo spirito di ogni singolo brano del progetto We Are Only Riders, cioè qualcosa come "una nuova versione definitiva". Conosco i dischi di cui parla: in fin dei conti ne compro da 41 anni,e me ne occupo professionalmente da 30. ci sono anche quelli.Ha perfettamente ragione sul titolo del primo capitolo: un banale errore di battitura. D'altra parte sarebbe ben strano se due lavori si chiamassero ( in attesa del terzo) esattamente allo stesso modo. Su Pierce / Morrison confermo parola per parola quanto scritto. Ogni opinione è rispettabile, non necessariamente condivisibile. E' curioso, invece, che non mi segnali il vero errore (e non di battitura!) che il pezzo contiene. A lei il piacere della scoperta. Guido Festinese
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