C' è bisogno di un disco come questo, nel momento in cui sembrano rinserrarsi i ranghi dell'opportunismo dell'esclusione, che significa poi nascondere i veri problemi sotto il tappeto, come la polvere, e trovare facile bersaglio in chi è più debole, capitalizzandone voti e rendite di posizione. La Banda multietnica diretta da Davide Ferrari è al terzo disco, cd cresciuto sulle canzoni che già facevano parte dello spettacolo teatrale “Voglio tornare a casa”. L'equilibrio di suono s'è fatto meno pressantemente ritmico e più onirico, grazie anche alla voce sublime di Lorraine McCauley e di Parveen Dsabrina Khan, Irlanda e India a braccetto, con stile: l'uno-due di Final Call e Bird Song va a piazzarsi di diritto tra le cose più struggenti ascoltate negli ultimi anni. Senza dimenticare Antonella Ruggiero, ospite nella splendida Ninna Nanna per Yanuska. Ma c'è anche la carica e il ritmo, sia chiaro: in una versione indefinibile e coraggiosa di Rock the Casbah (!), nel gioioso omaggio finale El Pepe: che sarebbe poi il “presidente dei poveri” uruguaiano José Mujica: chi ha detto che gli eroi debbano essere sempre giovani, belli e morti? Preferiamo l’anziano ex tupamaro da mille euro al mese come Presidente. Vivo e attivo per gli altri. (Guido Festinese)