Non è un nome sulla bocca di tutti dalle nostre parti Jaime Michaels, ed è un peccato. Eppure ha alle spalle tredici lavori discografici. I molti ascoltatori di songwriter modaioli a mezza strada tra new folk e indie rock però dovrebbero ascoltarlo, e magari anche cercare le prove precedenti di questo ex rocker di Santa Fe convertito alla formula del cantautore, come si dice dalle nostre parti: difficilmente troverete un gusto musicale così maturo nell’alternare ballad pressoché perfette (qui ad esempio They Call Me Hank) a saltellanti e sapidi episodi tex mex ( Bag O’ Bones), a episodi che sembrerebbero usciti dalla penna indimenticabile di Tom Petty (Carnival Town). Volete il valore aggiunto, anche? Arriva, e col botto. La sesta traccia si Intitola Rimmel: ed è proprio il glorioso brano del ‘75 di De Gregori, reso come una mercuriale ballata dylaniana con una traduzione in bilico esatto tra rigore e licenza poetica. (Guido Festinese)