Stampa
PDF
Indice
TERRY WOODS, L'IMPREVEDIBILE
Pagina 2
Pagina 3
Pagina 4
Tutte le pagine
La carriera di questo eclettico musicista ebbe una nuova svolta dopo l’incontro con Dave Brown, insieme al quale rifondò la Woods band: come tutte le rinascite e le reunion, anche questo evento suscitò la curiosità e l’entusiasmo degli appassionati. Il suono della nuova ImageWoods band condensava tutta la carriera di Terry: oltre a una ventina di nuove composizioni, nel repertorio di matrice irlandese figurano “The Irish Rover” (dei Pogues), “Waxies Dargle” (Sweeney’s Men), Finnegans Wake (Dubliners). Nel 2002 il gruppo entrò in sala di registrazione per incidere il primo CD del nuovo corso il cui titolo è “Music from the Four Corners of Hell”. Nella formazione figura un giovane cantante ventiduenne, Shane Martin, oltre a Dave Browne (acoustic & electric guitars), Terry Woods (acoustic guitar, banjo, bouzouki, cittern, mandolin, concertina, background vocals), Paul Harrigan (whistle, Uillean pipes, accordion), David "Sparky" Hughes (keyboards, electric bass, background vocals), Steve Browne (drums, percussion, background vocals). Il disco è godibile e ritengo meriti un posto fisso nella discografia degli appassionati del genere.
Ma arriviamo all’ultima tappa di questo lungo viaggio: l’Italia. Terry Woods incontrò i Modena City Ramblers e trovò simpatici quei ragazzotti poguesmaniaci ma alquanto sprovveduti in fatto di conoscenza della musica tradizionale. Da quell’incontro è iniziata una collaborazione e il 3 novembre 2006 è uscito l'album “Dopo il lungo inverno”, prodotto da Peter Walsh, nel quale Terry è fautore di alcuni arrangiamenti. Poi, nel febbraio 2007, i Ramblers tornano in studio insieme a Terry, sempre presso l'Esagono di Rubiera, per incidere il loro primo disco destinato al mercato straniero. Si arriva così all’ultima fatica dei Modena City Ramblers “Bella Ciao” (Italian Combat Folk for the Masses, 2008), un album registrato in due session diverse (settembre 2006 e febbraio 2007) e pensato per un pubblico internazionale. Terry Woods in questo caso, oltre a scegliere il materiale da reincidere adatto a un pubblico straniero, ha tradotto in inglese anche alcuni brani. L’intensità con cui ha suonato il mandolino in composizioni quali “Music of the time” e “El Presidente” rappresenta forse la migliore dedica a Luca Giacometti, il musicista dei “Modena” morto in un incidente stradale proprio poco prima della pubblicazione di questo disco e con il quale aveva instaurato un rapporto di grande amicizia e di stima. (Agostino Roncallo)

{mos_sb_discuss:11}

Image Gallery

Recensione Utenti

Nessuna opinione inserita ancora. Scrivi tu la prima!

Voti (il piu' alto e' il migliore)
Giudizio complessivo*
Commenti
    Per favore inserisci il codice di sicurezza.
 
 
Powered by JReviews


Login