Finalmente un bel disco che rivitalizza il folk irlandese, genere forse un po' stanco, da qualche annetto. La proposta viene dal quartetto dublinese dei Lankum; i fratelli Lynch, Ian e Daragh, Cormac Mac Diarmada e Radie Peat provengono da esperienze diverse, ma con questo terzo disco (il primo uscì sotto il nome Lynched, poi abbandonato per il suono sinistro) mostrano una forte coesione artistica; The Livelong Day propone una musica che fatica ad essere incasellata, di certo si nutre della tradizione irlandese, ma la filtra attraverso umori ed ascolti contemporanei. The Wild Rover e The Dark Eyed Sailor sono titoli ipersfruttati, ma qui risuonano ben diversi, perfino minacciosi, rispetto alle innumerevoli versioni già sentite. Non guastano, inoltre, due avventurosi strumentali, quasi da colonna sonora, e due bei brani originali di cui uno, The Young People, particolarmente bello e toccante. (Fausto Meirana)