Mi dicono: - Questo disco è proprio divertente! - Faccio io: - Ma cantano in francese? - Sì, ma le voci sono talmente ‘dentro’ nel mix che non te ne accorgerai…- Comunque i Corridor sono canadesi, di Montreal, e parlano quella lingua lì, cosa non proprio comune tra i gruppi che della Sub Pop di Seattle. Questo è il loro terzo disco e sembra di gran lunga il migliore. Credo che l’unico modo per scacciare i dubbi (legittimi) sull’equazione tra la lingua francese e l’alternative rock sia quello di ascoltare Junior con rispetto ed attenzione. Il maggior pregio del disco risiede nell’immediatezza, nei ritmi solidissimi, metronomici come il motorik del krautrock, ma instillati della maestria pop che li avvicina a gruppi come gli XTC.
Muri di chitarre, percussioni marziali e pregevoli armonie corali sono i tratti distintivi del gruppo. Certo, l’uso delle voci sconta qualche debito di troppo nei confronti di gruppi come gli Animal Collective e i Fleet Foxes, ma i Corridor sono meno tecnologici dei primi e parecchio meno pastorali e presuntuosi dei secondi. Una vera sorpresa, parbleu! (Fausto Meirana)