Nel giugno del 1973 Carole King pubblica il suo quinto album, “Fantasy”: è oramai una vera e propria star nel firmamento della musica pop; con i precedenti dischi, “Tapestry” su tutti, ha venduto milioni di copie. In Europa non ha mai suonato dal vivo se si esclude uno special di una trentina di minuti per BBC Four nel 1971 (c’è anche James Taylor, lo potete vedere qui: www.youtube.com/watch?v=GqAgSTV56a0); ma due anni dopo, il 15 luglio, sale sul palco del Jazz Festival di Montreux e inizia a ripercorrere il suo disco più famoso: “Feel The Earth Move”, “Smackwater Jack”, “Home Again”, “Beautiful”, sono tutte rilette per pianoforte e voce.
Dal passato, dal suo lavoro di autrice di canzoni iniziato nel 1958 con il marito Gerry Goffin [insieme nel celebre Brill Building, il palazzo in cui nasceva la musica americana negli anni ‘50 e ‘60, hanno scritto brani come "Loco-Motion" e (You Make Me Feel Like A) Natural Woman)], arriva “Up on the Roof”, portata al successo dai Drifters, e qui riproposta ancora in solitudine; ancora due brani da “Tapestry”, “It’s Too Late” e “Fantasy Beginning” e tocca al nuovo disco, riproposto quasi interamente con il gruppo con cui è stato inciso, in cui spiccano il batterista Harvey Mason, il sax di Tom Scott e la chitarra di David T. Walker. King non è cantante virtuosa, la sua estensione è limitata e anche la sua tecnica non è certo esemplare; ma come la collega Laura Nyro ha un’intensa capacità emotiva cui è impossibile sottrarsi. Anche i brani di “Fantasy”, meno conosciuti, riescono a coinvolgere il pubblico, come la trascinante “Corazon”, per arrivare al tripudio finale con le celeberrime “You’ve Got a Friend” e (You Make Me Feel Like A) Natural Woman”. Indispensabile ai fan, ma piacevole anche per i profani, si può vedere in versione DVD, ascoltarlo in CD o in vinile, con incisione più che dignitosa. (Danilo Di Termini)