Gli ultimi sforzi di James Yorkston, il cantautore scozzese, sono stati i due dischi come Yorkston/Thorne/Khan; per raggiungere il suo ultimo disco solista prima di questo dobbiamo tornare al 2014 con l’ottimo The Cellardyke Recording And Wassailing Society. Rispetto ai dischi eclettici con il trio, che mischiavano strumenti e tradizioni lontane come quella scozzese e quella indiana, qui si torna alla forma canzone. Lo stile di Yorkston, delicato e suadente, richiede attenzione ai particolari, come la lunga sfilata di strumenti da lui suonati, e ai testi, pregnanti e maturi. L’ottanta per cento del disco risponde a questa descrizione, ma ci sono due bizzarri brani, più declamati che canati, che risultano un po’ ostici e indecifrabili. Sembra che questi due brani risalgano al 2004 e siano stati completati solo in questa occasione, probabilmente per ragioni affettive, fatto sta che rompono l’equilibrio di un disco altrimenti ottimo. Super confezione in vinile verde con poster, per chi si affretti… (Fausto Meirana)