A due anni da un esordio interessante, ma che si inseriva senza troppi scossoni nel filone del ‘Soul Revival’, ritorna l’ex corista di Cee-Lo Green e Outkast, oltre che co-leader dei Night Sun insieme a Cole Alexander dei Black Lips. La produzione questa volta è affidata a Danger Mouse, ma Curtis Harding dimostra di avere le idee chiare su quello che vuole fare: lui lo definisce Slop ‘n’ soul, un funky (che significa anche puzzolente) cucinato con gli avanzi (Slop, il cibo che aggiungi al pastone dei maiali), un cocktail a forte presenza black, mescolato con ingredienti psichedelici ed elettronici. Se questa tendenza si intravedeva appena nel precedente “Soul Power” (in particolare nella riuscitissima “Freedom”), qui prende decisamente il sopravvento, permettendogli di discostarsi con profitto dai riferimenti classici del genere (che pure restano come nel suono decisamente Motown di “On and on” o di “Need Your Love”). Gli episodi migliori sono così l’iniziale “Wednesday Morning Atonement”, il mezzo tempo di “Welcome to my World” o la conclusiva “As I Am”, anche se forse un po’ di coraggio in più avrebbe giovato al risultato complessivo. (Danilo Di Termini)