Due scozzesi paffuti e barbuti che raccontano (uno) e musicano (l’altro) storie, perlopiù quotidiane, qualche volta intime; questa, in due frasi, la sostanza del “Posto più importante del mondo”, secondo disco comune per Bill Wells e Aidan Moffat. Aidan parla, come faceva negli Arab Strap, e lo fa con una rinnovata verve, che ricorda i tempi (lontani) in cui Glasgow si candidava a capitale (musicale). Nostalgie per gli Arab Strap a parte (che riguardano solo chi li ha amati), questo disco è musicalmente vivo e vario, diviso com’è tra ballate appoggiate sul pianoforte e sapori diversi (dal post punk al pop sfacciato). Merito di Bill Wells che è una sorta di decano della (urgh) scena scozzese, con una lista infinita di collaborazioni (e dischi) alle spalle. Un bel disco, con una personalità e un filo conduttore; non solo una raccolta di canzoni. (Marco Sideri)