Sia detto subito: il disco è un po’ una pippa e, preso per il verso sbagliato, pare quasi una presa in giro. Chiarito questo, Radian Verses Howe Gelb è un gran bel sentire che potrebbe dispiacere tanto ai fan dei Radian (austriaci ed elettronici) che a quelli di Howe (americano e folk). Proprio questa natura confusa e contraria rende l’esperimento meritevole di una segnalazione (affettuosa) e dei migliori auguri di grande successo. In sostanza: i Radian hanno preparato degli sfondi sonori (scusate) e li hanno spediti a Howe, che a sua volta li ha riempiti di parole, accennando melodie o, più spesso, assecondando il passo sintetico degli sfondi (scusate ancora); in mezzo, per buona misura, un classico (Moon River) maltrattato il giusto. Disco insolito che, paradossalmente, funziona meglio di bei dischi soliti -compreso, per dire, l’ultimo H Gelb canonico. (Marco Sideri)