SCOTT WALKER/SUNN O - Soused Hot

Da ascoltarsi a massimo volume poichè rende il massimo. Non è il primo disco che consiglia il volume alto, mi viene in mente Ziggy Stardust. E tanto tanto Bowie deve a Scott Walker. La differenza sostanziale è che mentre David Jones ha inseguito il successo e le folle, Scott Walker ha praticato con dovizia certosina un autismo musicale in spaventoso anticipio su questi tempi e quelli a venire. Qui si celebra un ennesimo matrimoni, mi viene in mente quello poco riuscito di Lou Reed (R.I.P.) con i Metallica, questa volta con la prolifica band Sunn O))) alfieri del cosidetto Drone Metal, per quel che significa, ma il segnale è che nei maestri si riconosce e viene riconosciuto al rumore lo status di neoclassicismo. Opera composta in cinque movimenti, poichè di questo si tratta, Soused non si discosta molto dalle ultime discese, o ascese, a seconda del punti di vista, di Walker verso un territorio assolutamente personale ed interiore, a volte pure troppo. Nell'iniziale Brando si è introdotti da una melodicissima ode al Missouri, si citano in ordine mestifofelico le pellicole dell'attore nominato e si intyravede, in qualche modo una costruzione di una nuova forma di melodia. Con Herod 2014 si viene trascinati per 12 minuti in uno psicodramma che lascia poco spazio alla distrazione mentre in Bull addirittura affiora una ipotesi di refrain. Fetish è una dark room dove è il silenzio a suonare rumoroso  e si conclude con Lullaby che consiglio, al contrario,agli insonni. L'arte di Walker sta nel farti credere di essere in un musical subumano, insomma si va in scena a Droneway. Capolavoro del mese. (Marcello Valeri)