Ogni tanto c’è bisogno di ascoltare un disco così, strutturato come un piccolo libro di racconti da portare in vacanza; un disco estivo, festivo, ovviamente ‘’Felice’’ anche se, per la verità, non tutte le tracce sono solari come le due che aprono il disco. I fratelli Felice, lasciato alla carriera solista il batterista Simone Felice (il suo recente ‘Strangers’ merita l’ascolto, comunque) percorrono con leggerezza trenta quarant’anni di rock americano passando dalla Band ai Wilco, e proprio di questi ultimi sembrano essere un versione meno cupa e cerebrale. D’altronde il disco sembra registrato in grande armonia, probabilmente condito di bevande ‘allegre’, a giudicare da certi cori un tantino sgangherati e dall’ improvvisa apparizione il latrato di un cane, magari intrufolatosi clandestinamente nello studio… (Fausto Meirana)