Un gruppo che al nono album (The Something Rain dello scorso anno) incide una delle sue cose migliori non solo emoziona ma anche commuove, specie se ci si ricorda ancora quanto sorprendente fu, nel 1993, ascoltare quel disco d’esordio che fondeva Leonard Cohen a una sontuosa decadenza molto inglese. Ora i Tindersticks celebrano il ventennale di una carriera sempre ad alto livello, per quanto senza grandi balzi in avanti (o indietro) stilistici, con Across Six Leap Years, antologia di brani tutti riregistrati per l’occasione. I vecchi fan saranno felici di ascoltare belle stesure, sempre in bilico fra il sinuoso e l’incalzante-senza-averne-l’aria, di alcuni classici di varie epoche, mentre chi non conosce la voce vellutata di Stuart Staples potrebbe innamorarsene subito. Unica pecca la mancanza della turbostruggente Tiny Tears. (Antonio Vivaldi)