Mettiamola così: c'è chi ha il passo giusto sin dal primo tratto di percorso, e capisci che arriverà in fondo con scioltezza, e chi parte smargiasso, e si brucia tutte le energie in un battito di mani. Nella nobile arte del songwriting, in trentanni di lavoro, il texano Lee Hale forse non è mai arrivato primo. Ma la classe del podista elegante l'ha saputa mantenere, ed ora, dall'Europa, e da Parigi in particolare, scrive canzoni amaramente fascinose, disseccate ed urgenti che gente con un quarto di secolo di meno sulle spalle dovrebbe studiare come un sussidiario. Per The Long Draw ha voluto in studio (tutta roba analogica, si intende: il calore non ha prezzo) una vera band, occasionali ma sostanziosi aiuti da gente del giro Walkabouts, Mudhoney, e via citando, e la produzione di Bob Coke, uno che in genere ha a che fare con Black Crowes e Ben Harper. Centro, con classe infinita. (Guido Festinese)