Ai posteri l'ardua sentenza......e con i postumi spesso si è indulgenti. Klaus Dinger ha lasciato la terra per raggiungere il cosmo nel 2008 ma, poco prima, ha riunito un simpatico combo Jap e, come suo costume nelle ultime produzioni, ha sfornato un'ennesima prova della propria disinvoltura musicale. Il canone è noto, trattasi della naturale prosecuzione del discorso Neu, La Dusseldorf e successive incarnazioni (tutte promosse da Dinger medesimo) ma non si può non entusiasmarsi ancora una volta sulle ritmiche metronomiche che tanti hanno scopiazzato (o, come gli Stereolab, addirittura fatto diventare un improprio marchio di fabbrica) e su una certa dose di sano dadaismo linguistico.
Qui le commistioni sposano kratuismi con vocalità nipponiche, si parla di zuppe di Noodles o si rincara la dose sul Cha cha già ampiamente conosciuto a chi ha seguito la carriera coerente di questo particolare artista. Julian Cope probabilmente non arriverà mai a questi livelli ma è anche grazie a lui che molti hanno avvicinato il genere e, come la bomba kubrichiana, imparato ad amarlo. Disco da mettere in cuffia per calarsi nel quotidiano facendo finta che non c'è e, soprattutto, summa conclusiva di un genere (anche se sono in uscita altre due emissioni con lo stesso cast e del medesimo periodo...). Dio lo abbia in gloria, Dinger Uber Alles. (Marcello Valeri)