Stephen Patrick Morrissey non è più un cantante. È un’icona, un monumento a sé stesso, costruito con talento e pazienza negli anni, attraverso l’epopea degli Smiths e gli alti e bassi di una carriera solista capace di stupire e stufare con la stessa potenza. Dunque ogni disco nuovo di Morrissey è un gioco interno, un altro tassello del mosaico infinito che lo unisce ai suoi seguaci (ché parlare di fan è riduttivo).
“Ringleader…” è il suo album romano, quello della Dolce Vita e dei riferimenti letterari e popolani. Registrato nella Città eterna, unisce la melodia svelta del pop britannico al passo melodrammatico delle storie di casa nostra e riesce, con il suo gioco di specchi, a coinvolgere e ipnotizzare chi ascolta. Morrissey non è più un cantante, ma i suoi dischi sono ancora capolavori. (Marco Sideri)