Come spesso accade il Live scorso e recente ha segnato un punto fermo nel percorso di David Eugene Edwards/Wovenhand. Questo ritorno in studio, pur non tradendo il passato (quello di DEE è uno di quei modi musicali che si riconoscono a mille km di distanza), ricongiunge il percorso Wovenhand con le passioni adolescenziali del protagonista per certa new wave dei 70/80. E così le canzoni sono rock elettrici e tesi, con ricordi di Gun Club, Birthday Party e, meno ma un po’, Joy Division. David non rinuncia, nei testi, alle sue visioni di credente furente, riuscendo a confezionare un disco compatto e sfumato. Non è dato sapere se The Laughing Stalk sia l’inizio di una nuova era musicale o solo un episodio isolato (certo è rilevante la produzione/collaborazione di Alexander Hacke, Einstürzende Neubauten). Di sicuro è molto bello. (Marco Sideri)