I primi dischi dei Six Organs Of Admittance (o meglio dell’uomo-gruppo Ben Chasny) erano piacevoli esercizi di stile ispirati ai raga strumentali di John Fahey. È perciò piuttosto sorprendente l’attacco quasi hard di Waswasa che dimentica ogni elemento pastorale e fa pensare alle lunghe jam elettriche di Bevis Frond. Salvo il tenue intermezzo acustico di Your Ghost, tutto Ascent si muove lungo queste coordinate dilatate e psichedeliche con poche parti cantate e improvvisi sussulti selvatici che ricordano anche i Crazy Horse o certo desert rock. Come nel caso di un altro lavoro recente, Lonerism degli australiani Tame Impala, il ricalco più o meno creativo del passato è l’essenza del disco e il risultato può essere tanto avvincente quanto fastidioso. Magari dipende solo dal momento dell’ascolto. (Antonio Vivaldi)